di Arianna Caputi, classe 5E Scienze Applicate
“Design is not just what it looks like and feels like. Design is how it works.”
È con questa citazione di Steve Jobs che il 9 settembre 2025 alle 19 italiane in punto si apre uno degli eventi tech più attesi dell’anno e senza dubbio il più atteso, assieme alla WWDC di giugno, dagli appassionati Apple ossia il keynote di settembre in cui da oltre dieci anni (fatta eccezione per il 2020) vengono annunciati e svelati al pubblico ufficialmente i nuovi iPhone. Quest’anno la lineup presenta una grande novità e il suo nome racchiude alla perfezione il pensiero e la filosofia dietro la progettazione di questo iPhone totalmente nuovo: si tratta dell’iPhone Air.

Così come il primo MacBook Air nel 2008 e il primo iPad Air nel 2013, l’iPhone Air alleggerisce sia strutturalmente che visivamente l’iPhone che siamo ormai abituati da anni a conoscere e lo fa raggiungendo il minor spessore di ogni prodotto Apple della storia, iPod inclusi: eccetto per il camera plateau, l’iPhone Air è spesso solamente 5,6mm; l’equivalente di poco più di due monetine da 1€ una sopra l’altra. Da notare anche il peso di soli 165g, ben il 27% in meno dell’iPhone 11 Pro Max a parità di diagonale (6.5 pollici). Anche l’occhio vuole la sua parte e l’iPhone Air attribuisce all’estetica una grande parte del suo fascino: tra lo chassis in titanio lucido, il design minimale, lo schermo con cornici estremamente ridotte e chiaramente la sua sottigliezza, quest’iPhone certamente non si lascia passare inosservato.


Una volta tenuto in mano e osservato dal vivo, però, oltre al grande senso di novità e freschezza inizia ad apparire anche una componente di familiarità che ci riporta indietro di ben 8 anni al 3 novembre 2017: dal rivoluzionario iPhone X, l’iPhone Air riprende molte caratteristiche estetiche (ad esempio la finitura lucida, in particolare sul modello cloud white e space black), piccoli dettagli (la fotocamera contornata dal titanio lucido che riprende quello ai bordi del telefono, il vetro dello schermo leggermente curvato, la perfetta simmetria dei fori del microfono e delle linee dell’antenna: sono tutti dettagli già presenti su iPhone X) e la volontà di innovare, di distinguersi dal resto della lineup e gettare le basi per ciò che sarà la normalità nel futuro; cosa che effettivamente grazie ad iPhone X è accaduta. A questo riguardo è interessante notare come l’iPhone Air non presenti il “17” nel nome, lasciando intendere che si tratti effettivamente di un iPhone “staccato” dal 17, 17 Pro e 17 Pro Max piuttosto che una loro variante.


Oltre all’estetica e al “feeling” che l’iPhone Air dà quando lo si tiene in mano, è di grande rilievo anche il modo in cui quest’iPhone funziona: il camera plateau non è solamente una scelta estetica, bensì racchiude al suo interno la quasi totalità della componentistica: scheda madre, cassa audio ed entrambi i moduli fotocamera, sia frontale che posteriore; tutto il resto del corpo del telefono è occupato dalla batteria. Si tratta di un passo avanti enorme nel campo della miniaturizzazione dei componenti e in generale nel lavoro ingegneristico: non è affatto cosa da poco condensare il cuore pulsante di uno smartphone in un’area di pochi centimetri quadrati!

Fino ad ora, l’iPhone Air sembra essere l’iPhone perfetto; l’innovazione, però, arriva fino ad un certo punto e le possibilità attuali della tecnologia fissano dei paletti che non possono ancora essere completamente superati e portano a dei compromessi, anche abbastanza grandi: prima di tutto, la presenza di una sola fotocamera e la conseguente assenza di un obiettivo grandangolare o zoom dedicato, l’audio solo mono visto che l’unico speaker presente sul telefono è quello superiore e la minor capacità della batteria dettata dall’estrema sottigliezza di quest’iPhone. Queste limitazioni restringono il potenziale bacino di acquirenti considerevolmente, visto che per diversi utenti un’estetica mozzafiato e l’innovazione all’interno non bastano per poter accettare i compromessi.
Di conseguenza, quest’iPhone è un puro esercizio di stile per dimostrare al mondo tech che “Apple lo sa fare” oppure nasconde e anticipa un progetto molto più grande, ad esempio l’iPhone del ventennale oppure un futuro iPhone pieghevole? Non si può saperlo con certezza, però lo sforzo di creare qualcosa di nuovo e innovare in un mercato che per molti versi è saturo o stagnante da ormai un po’ di tempo fa sicuramente intendere che questo iPhone Air è il primo passo verso qualcosa di grande in futuro, una prima fase di un percorso che culminerà in un prodotto sorprendente, come Apple tante volte ha già dimostrato di saper fare.

Articolo molto interessante. Un plauso all’articolista. Direi non male per una ragazza così giovane. Si evincono passione e competenza